Si changeantes...

Rubrique pour apprendre en s'amusant. On poste des photos de champignons déjà déterminés sans en donner le nom...
28 messages Page 2 sur 2

JJWUIL

Avatar du membre
Messages : 3707
Enregistré le : 06 juil. 2009, 11:18

Message par JJWUIL »
J'en suis sûr...
JJW

Sandras francoise

Messages : 342
Enregistré le : 04 mai 2010, 10:34

Message par Sandras francoise »
Bonsoir
Si R. turci sentait l'ammoniaque c'est que le flacon de réactif était mal fermé ou qu'elle est vraiment changeante.
Bonne nuit à tous. M.S.

Linda

Avatar du membre
Messages : 5997
Enregistré le : 19 oct. 2008, 20:28
Localisation : Ici et en bourgogne

Message par Linda »
Sandras francoise a écrit :
Bonsoir
Si R. turci sentait l'ammoniaque c'est que le flacon de réactif était mal fermé ou qu'elle est vraiment changeante.
Bonne nuit à tous. M.S.
Je dois être vraiment blonde ! heuu, brune ! :) car je ne pige pas cette phrase.... Je n'ai pas dit que turci sentait l'amoniaque, (j'aurai du préciser la base du pied) c'est l'odeur qui m'a été rapportée par le collaborateur (amoniaque, odeur de medicaments...) Pour moi, c'est une odeur de bétadyne... rhalala, ces odeurs pas percues comme tout le monde...

Bonjour M.S.,
Y a pas que les champignons, j'ai aussi un métier.
bonne journée à tous,

L

verarl

Avatar du membre
Messages : 4152
Enregistré le : 23 févr. 2008, 13:25
Nom : Christian Frund

Message par verarl »
Pas d'odeur d'ammoniaque mais de phénol ou de melzer. Ceci dit, je trouve que sur les photos, il y a les deux, turci et amethystina

Fifi

Avatar du membre
Messages : 16090
Enregistré le : 24 juil. 2006, 17:34
Association : Association Mycologique de l'Ouest
Localisation : Loire Atlantique, France

Message par Fifi »
Salut à tous, la première photo m'a tout de suite rappelé cette autre Russula turci semblable que j'avais soumis en Qui suis-je ? :
Russula sub Picea : Russula turci...

Comme Verarl, j'ai l'impression qu'il y a les deux espèces R.turci (1ère et 3ème photo)et R.amethystina (3ème photo).
L'amanite phalloïde a mauvaise réputation.
C'est pourtant l'un des rares champignons qui soit capable d'abréger les souffrances des myopathes.
Pierre Desproges

JJWUIL

Avatar du membre
Messages : 3707
Enregistré le : 06 juil. 2009, 11:18

Message par JJWUIL »
Ces deux espèces ne peuvent se séparer que par la micro
Et encore...
JJW

Linda

Avatar du membre
Messages : 5997
Enregistré le : 19 oct. 2008, 20:28
Localisation : Ici et en bourgogne

Message par Linda »
je reprends le post de Fifi sur sa russule :
Fifi a écrit :
Hé oui... je manque de références...
Malgré tout, R.amethystina est selon moi peu probable pour deux raisons simples :
L'odeur iodée est très nette et la région : Loire Atlantique. R.amethystina est plutôt continentale à montagnarde il me semble.
Ces russules ont étés récoltées en forêt de Rambouillet, on est donc très loin de "continentale à montagnarde" et déterminées par René Chalange. Que dire de plus ?

Linda

Avatar du membre
Messages : 5997
Enregistré le : 19 oct. 2008, 20:28
Localisation : Ici et en bourgogne

Message par Linda »
J'ai lu et relu... La chance, j'ai Marchand sur les russules et...
il dit de turci : réaction très lentement au gaiac, bleuâtre en 2 mn (en effet, je l'ai vérifié), en revanche, de amethystina il dit juste ceci : "réaction faible au gaiac" Que dois-je en conclure ? Je ne sais faire la #...
MycoBD dit de amethystina : Stipe jaunâtre taché de brunâtre. pas du tout sur les espèces présentées !
Tendance continentale ou submontagnarde : encore moins !
Donc... turci :)

L

JJWUIL

Avatar du membre
Messages : 3707
Enregistré le : 06 juil. 2009, 11:18

Message par JJWUIL »
Russula turci Bresadola
Diagnosi originale: Pileus carnosus, tenuis, e convexo depressus, viscidus, margine e laevi striatus, carneo-violaceus, vel purpureo-lilacinus, centro obscuriori, interdum aetate lutescente, in exoletis minutatim areolatus, 4-6 cm latus; lamellae aequales, subconfertae, e pallido mox ochraceae, postice rotundato-liberae, venoso-connexae; stipes albus, subrugulosus, sursum attenuatus, mox lacunoso-cavus, fragilis, 3-5 cm longus, 1 cm circ. crassus. Caro albida, mitis, inodora. Sporae globosae, ochraceae, echinulatae, 8-9 µm diam., basidia clavata 35-40 x 10 µm; cystidia fusoidea 60-70 x 10 µm. Esculenta. - Aest.-Aut. In sylvis umbrosis coniferis gregaria. E fragilibus, Rus. nitidae et chamaeleontinae praecipue proxima, a quibus tamen bene distincta, nec cum var. lilacino-purpurea hujus ultimae confundenda.


Cappello carnoso e relativamente consistente in gioventù, largo 40-100 mm, convesso emisferico, via via espanso, infine largamente depresso, solitamente un po' a scodella, di rado quasi crateriforme, la depressione ricolma di un muco dendo e filante dopo la pioggia, il margine ottuso, liscio, o segnato tardivamente da una lieve scanalatura, la cuticola separabile fino a met… raggio o poco oltre, asciutta e opaca, pruinosa o zigrinata sul contorno, talvolta granulosa, di colori straordinariamente variabili, violetto lilacino, malva porpora, verso S-14, feccia di vino, un po' più chiaro di S-72, bruno porpora con il centro nerastro, eventualmente lavato o macchiettato di verde oliva, di giallo verde, o anche interamente di questi colori, altre volte palumbino, grigio bluastro, con il disco molto scuro, sui toni verde nerastro, giallastro, con il margine coccardato di violetto porpora, grigio metallico con zone violetto lilacino, etc.
Lamelle tendenzialmente uguali, ottuse in avanti, attenuate o arrotondate all'inserzione, piuttosto larghe e ventricose, con rare biforcazioni, delicatamente o grossolanamente intervenate, alla fine in genere spaziate, fragili, pallide in gioventù, poi nettamente ocra, con il filo intiero e concolore, alla lunga un po' imbrunenti nelle parti traumatizzate.
Piede 40-80 x 15-27 mm, cilindrico o claviforme, più o meno svasato alla sommit…, corrugato, soprattutto verso l'alto, tipicamente fioccoso o squamosetto nella met… inferiore, dove pu• esibire una macchia rosa vivo, sporco di giallo bruno alla base, con frazione midollare presto molle e cotonosa, che si risolve alla lunga in grumi ingiallenti sotto una corteccia relativamente spessa.
Carne di consistenza alquanto soda in gioventù, bianca, tenuemente lavata di paglierino per esposizione prolungata all'aria, localmente macchiata di giallo ocra alla corruzione, il sapore dolce, l'odore caratteristicamente di iodoformio alla base del gambo. Tintura di Guaiaco molto lento e debole. FeSO4 rosa arancio, di media o mediocre intensit….
Sporata giallo pallido, intorno a IVa.
Spore obovoidi, di 7,5-9 (9,6) x 6,2-7,5 µm, verrucose, a verruche relativamente basse che non oltrepassano 0,6 (0,8) µm, ricollegate da un certo numero di creste e linee di connessione sottile, da subreticolate a localmente reticolate, dunque con qualche maglia chiusa. Tacca sopra-ilare di amiloidia poco marcata, arrotondata e finemente verrucosa.
Basidi clavati, tetrasporici, 45-60 x 9-13,5 µm.
Cistidi fusiformi, a contenuto scarso, 50-105 x 8-12 µm.
Cuticola comprendente uno strato profondo di grosse ife di aspetto vagamente pseudoparenchimatico, passanti a un'epicutis di peli a estremit… variabile, attenuati, affilati, o contratti in becco, in parte cilindracei e perfino subcapitati, più o meno tortuosi, larghi 2,8-4 µm alle ascelle, sopravanzati in superficie da ife primordiali abbastanza voluminose, di 4,5-6,5 µm, alle volte ispessite fino a 8 µm, ricoperte da essudato labile. Pigmento vacuolare, rossastro, talvolta accompagnato da un finissimo pigmento granulare perivacuolare rosso porpora (in tracce).
Habitat: specie comunissima nei suoi habitat di conifereta in terreni sabbiosi, acidi, sotto Picea o Abies, ma soprattutto Pinus, in particolare pino silvestre, dalla zona mediterranea fino al nord Europa.
Raccolte: Monte Amiata, abetina nei pressi di Piancastagnaio (GR), collezione dubbia (!) apportataci il 9-9-84 (nø 84-37). Aspromonte (RC), coniferete intorno a Gambarie, ubiquitaria sotto pino laricio o nei misti con abete bianco nella prima decade di novembre '88 (nø 88-52 e segg.). Sicilia, monte Etna (CT), molteplici ritrovamenti sotto pino laricio intorno a Rifugio Citelli e Piano Provenzana nella prima decade di settembre '91. Fondo (TN), foreste di abete bianco e misti con abete rosso, molteplici ritrovamenti nella seconda decade di settembre '94, durante la locale sessione del Comitato scientifico AMB. Finlandia, Kuusamo Liikasenvaara, Uopajanpuro, sotto pino silvestre il 30-8-96 e il 2-9-96. Finlandia, Koillismaa, Kuusamo Vuotunki, lago Vuotunkij„rvi, misto di Picea e Pinus, il 3-9-96. Smitingen, H„rn”klubb, poco lontano da H„rn”sand (S), foresta di conifere, il 25-8-97. Svezia, Dalatj„rnen, Billsta, conifereta, il 27-8-97. Altre raccolte non inventariate.



NOTE TASSONOMICHE

Data l'assenza di R. turci nelle localit… del centro Italia da noi frequentate, la nostra scheda si basa su materiale raccolto nelle coniferete dell'arco alpino, del nord Europa, e soprattutto in quelle di pino laricio dell'Etna e dell'Aspromonte calabro. Alle basse latitudini considerate, questa specie mostra di fare la sua comparsa nell'avanzata stagione autunnale, con fruttificazioni localmente anche abbondanti che si protraggono fino alla prima met… di novembre, per estinguersi con le prime gelate d'inverno.
La si riconosce per l'habitat, la statura appena media, la superficie del cappello farinosa e vellutata per tempo asciutto, la cui depressione ospita una mucillagine densa dopo la pioggia (carattere trattato con enfasi nei testi di micologica divulgativa, ma di usuale riscontro nelle russule che abbondano di ife incrostate), il cappello policromo, da violetto lilacino a palumbino, a bruno vinoso, a verde oliva, talvolta screziato di giallo o di nerastro verso il centro (la denominazione di var. gilva Einhellinger 1985 si applica alle forme interamente gialle fin dall'inizio), il gambo pruinoso o perfino fioccoso, qualche volta pennellato di rosa carminio su un fianco, le lamelle appena ocracee a maturit… che depositano una sporata IIIc o IVa, la carne appena ingiallente, con odore di iodoformio o di mallo di noce alla base del gambo, il sapore dolce, la reazione debolissima con tintura di Guaiaco.
Nel quadro microscopico si segnalano le medie spore discretamente reticolate, a verruche nodali piuttosto basse, e l'epicutis di grosse ife primordiali larghe fino a 8-9 µm nelle forme ben tipiche, non oltrepassanti 4,5-6 µm in altre.

Il partner arboreo é rappresentato da Picea o Abies, ma soprattutto da pini, in terreni silicei, più o meno sabbiosi (Pinus sylvestris o laricio, meno spesso P. uncinata, pinea o pinaster, dalle testimonianze di Autori vari). Per quanto attestato da Marchand (1977), sembra che Haas e Moser l'abbiano ritrovata sotto latifoglie. La ben nota predilezione di ambienti planiziari o collinari non esclude presenze in localit… di montagna, a quote più o meno elevate, se é vero che Favre (1960) la cataloga per la zona subalpina del Parco Nationale Svizzero sulla base di materiale rinvenuto a 1700 metri di altitudine.

Romagnesi (1967) caratterizza R. turci come entit… a distribuzione prevalentemente mediterraneo-atlantica, immaginando che le sue direttrici di propagazione abbiano potuto seguire quelle del pino silvestre, suo principale partner. Lo stesso Bon (1988) ipotizza una ripartizione prevalentemente occidentale, quantunque la russula di Bresadola venga largamente citata nei cataloghi del centro Europa; ad esempio da Einhellinger (1985) e poi Krieglsteiner (1991) per la Germania, da Svrcek, Erhart & Erhartova (1984) per la Cecoslovacchia. Inoltre, Ohenoja (1996) traccia i confini del suo areale ai limiti della grande foresta di conifere boreale, includendola nella check-list dei funghi di Lapponia sulla base di raccolte effettuate nei comuni finlandesi di Inari, di Utsjoki, e nel distretto norvegese di Finnmark. Tra le segnalazioni per il nord America, interessa sottolineare quella più recente di Kibby & Fatto (1990), nelle cui chiavi la si ritrova descritta in forma schematica ma corretta.
Per quanto attiene alle flore meridionali, una menzione particolare é dovuta a Singer (1982, come R. punctata) per le pinete di Catalogna, e a Donadini, Neville, Lafuente (in Chevassut 1990), che la rinvengono in diverse localit… del bacino occidentale del Mediterraneo, non solo in ambienti di pineta litoranea, ma perfino nelle macchie di cisto e ginepro dei Pirenei orientali. E per latitudini ancor più basse, ricordiamo un'antica citazione di Maire (1937) che, all'atto di abbandonare la nomenclatura di Bresadola, da lui stesso promulgata, cataloga la specie per le foreste di cedri dell'Africa nord occidentale designandola per la prima volta con il nome di "R. nauseosa".

Russula amethystina Quélet
Cappello carnoso e discretamente consistente, largo 35-70 (100) mm, convesso, presto espanso, appianato, quindi largamente depresso, alla fine rivoltato spesso a sottocoppa, con il margine per lungo tempo ricurvo, arrotondato, infine cortamente scanalato, ma poco o niente tubercolato, la superficie più o meno corrugata per zone, assai vischiosa in seguito alla pioggia, la cuticola separabile per ampio tratto, presto asciutta e vellutata, finemente zigrinata o screpolata, anche farinosa per tempo asciutto, i colori alquanto variabili, da violetto lilacino a violetto ametista, a rosso porpora, più rosa malva sul contorno, con il disco alle volte più scuro, oppure intorbidato di grigio olivastro, di giallo verde, una volta estesamente bruno olivastro, con il centro giallo, oppure di un bruno avana subuniforme (brusche discolorazioni centrali giallo tuorlo sono caratteristiche dei vecchi esemplari intrisi di pioggia).
Lamelle uguali o quasi, ottuse in avanti, arrotondate e sublibere all'inserzione, larghe 6-12 mm, all'inizio serrate, poi un po' più spaziate a maturità, nettamente intervenate, fragili, bordate da filo intiero e concolore.
Piede 40-70 x 15-25 mm, da cilindrico a subclavato, più o meno nettamente svasato sotto le lamelle, farinoso, vistosamente corrugato nei soggetti ben sviluppati, biancastro, un po' macchiato di bruno ocra alla base, in seguito più estesamente, almeno nelle parti manipolate, ripieno di un midollo spugnoso, poi lacunoso.
Carne di buon spessore, moderatamente consistente, ma fragile e di basso peso specifico, bianca, macchiata di bruno ocra, il sapore mite e l'odore di iodoformio, tuttavia non sempre percettibile. Reazione assai spenta alla tintura di Guaiaco. Con FeSO4 rosa pallidissimo.
Sporata ai limiti inferiori del giallo, circa IVa.
Spore leggermente obovoidi, di 8-9,7 x 7-8,2 µm, verrucose, crestate, a verruche coniche che raggiungono 0,8 (1) µm di altezza, principalmente isolate, riunite solo in parte da creste e qualche linea di connessione sottile, a creste in generale corte, poco o niente ramificate. Tacca sopra-ilare amiloide, a bordi verrucosi.
Basidi clavati, tetrasporici, 45-52 x 9-13 µm.
Cistidi fusiformi, a contenuto scarso o localizzato, 55-90 x 8-13 µm.
Cuticola comprendente grosse ife ampollacee in profondità, organizzate in uno strato di aspetto vagamente pseudoparenchimatico, l'epicutis formata da peli cilindracei o con estremità un po' ispessita, questi ultimi non oltrepassanti 4-5 µm di larghezza, sopravanzati in superficie da grosse ife primordiali plurisettate, ottuse, grossolanamente incrostate, larghe 5-6,5 µm, ma con qualche articolo rigonfio ancor più ispessito.
Habitat: specie soprattutto calcicola, sporadicamente rinvenibile nelle abetaie della regione subalpina, non meno che nelle selve di abete bianco naturali o di impianto artificiale della dorsale appenninica. Non ovunque segnalata in Europa.
Raccolte: Bosco bresadoliano di Terzolas (TN), primo ritrovamento della specie effettuato in ambiente di pecceta su calcare il 29-8-85 (nø 85-90). Periferia di Brunico (BZ), foresta di conifere con Picea e qualche pino, il 4-9-86. Monte Amiata, Castellazzara (GR), abetina del Pigelleto, il 27-10-93.



NOTE TASSONOMICHE

Tra le russule di media taglia e compattezza, sapore dolce e sporata più o meno gialla che si incontrano sotto conifere, R. amethystina si individua per la cuticola pileica finemente vellutata, di aspetto come impolverato a secco, le tinte assai policrome, intorno a violetto "ametista" nelle forme ben tipiche, con il centro del cappello spesso pervaso da una larga discolorazione giallo sordido, il gambo farinoso, qualche volta toccato di rosa carminio e più o meno macchiato di bruno ocra verso il basso, la sporata IIIc o IVa, la carne quasi insensibile alla tintura di Guaiaco, con sapore dolce e odore di iodoformio o mallo di noce, tuttavia debole e non sempre percettibile (condizione osmologica ideale quella di tempo asciutto). Al microscopio si segnalano le medie spore a creste corte o poco ramificate, mentre l'epicutis si mostra intessuta di ife primordiali larghe 4-6,5 (8) µm, raramente più spesse. L'habitat Š rappresentato dalle coniferete di montagna in terreno preferibilmente calcareo, con particolare riguardo delle foreste di Picea o abete bianco.

Ben distinta appare R. caerulea, riconoscibile per l'odore fruttato debole o trascurabile, la superficie del cappello levigata e brillante, centrata dal caratteristico umbone a capezzolo. R. olivascens, largamente distribuita sotto conifere in zona subalpina, si differenzia per la cuticola pileica relativamente liscia, la sporata molto scura, verso IVd o IVe, quale ben si intuisce da una semplice ispezione dell'imenio nei basidiocarpi maturi.

Ma il parallelo più interessante riguarda R. turci, entità talmente vicina per l'insieme dei suoi caratteri che si trova difficoltà ad ammetterne una divaricazione al rango di specie (rammentiamo la sua ricombinazione come varietà di R. amethystina, invalida in Khner & Romagnesi 1953).  evidente, anzitutto, come, a parte le spore, notoriamemente più reticolate e bassamente ornate nella russula di Bresadola, i confini tra i taxa mostrino di variare ampiamente in funzione dell'esperienza dei diversi Autori. Cos, stando a Einhellinger (1985), la policromia sarebbe più spiccata in R. turci, con frequenti variazioni sulla gamma del "rosso lepida", dell'olivastro e del giallo; pigmento, quest'ultimo, caratteristico della "var. gilva" e mai riscontrato in forma dissociata nel caso di R. amethystina. Ci• Š, comunque, l'esatto contrario di quanto previsto da Blum (1962) che, pur riconoscendo una spiccata policromia a entrambe le specie, giudica i colori di amethystina "ancor più variabili che in R. turci". Sempre secondo Einhellinger, R. turci sarebbe ulteriormente differenziabile per un criterio meramente statistico - come tale inutilizzabile nell'analisi di singole raccolte - che consiste nella minore frequenza del pigmento rosso sul gambo. A parere di Marchand (1977), R. turci avrebbe ife primordiali di "4,4-6 µm", molto più strette che in amethystina, dove si raggiungerebbero facilmente i 9 µm di spessore. Quest'ultimo dato appare in linea con l'esperienza di Blum, ma non con quella di Romagnesi (1967), che attribuisce maggiore ampiezza alle ife di R. turci (circostanza riscontrata da noi medesimi).
A tener conto dell'opinione generale, non vi Š dubbio che il miglior segno di riconoscimento per R. amethystina sia rappresentato dalle spore, a verruche relativamente sporgenti, prive di reticolo e con rare connessioni zebranti. Tuttavia, Romagnesi considera come criteri accessori una più spiccata tendenza della cuticola a macchiarsi di giallo per azione della acqua piovana e una discriminante ecologica che individua una R. amethystina propria delle regioni montagnose di Francia e d'Europa centrale, legata a Picea e abete bianco, e una R. turci "mediterraneo-atlantica", più frequente nelle foreste planiziari di pino. L'impressione che si ricava da queste esperienze, che la russula di Bresadola sia la più termofila delle due forme, dovrebbe risultare abbastanza infondata. Difatti, stando a Ruotsalainen e Vauras (ex verbis), non meno che a Ohenoja (1996), l'areale di R. turci si estenderebbe all'intera Lapponia, diversamente che nella sua simile, molto più rara e confinata all'estremo meridionale della Fennoscandia. Per poco che possa valere questa conferma, le nostre raccolte al centro della Svezia hanno mostrato di concernere esclusivamente R. turci.

Aneddoto bibliografico: la R. amethystina ritratta alla tavola 467 dell'Iconografia Micologica (Bresadola 1929) Š un'eccellente rappresentazione di R. caerulea (Pers.-->) Fries. Ci• spiega le difficoltà lamentate dall'abate trentino nel percepire l'odore di iodio nella russula di Quélet, odore, tra l'altro, da lui non rilevato nemmeno in R. turci.  curioso, a tal proposito, come, durante le nostre ricognizioni nei boschi bresadoliani di Terzolas (TN), risalenti all'agosto 1985, vi sia stata l'opportunità di raccogliere proprio R. amethystina, maturando l'impressione della locale assenza della sua simile. Ci• appare in linea con le caratteristiche litologiche e vegetazionali del biotopo, costituito da foresta di Picea in terreno calcareo.

les caractères accentués sont transformés
bonne lecture
JJW

Linda

Avatar du membre
Messages : 5997
Enregistré le : 19 oct. 2008, 20:28
Localisation : Ici et en bourgogne

Message par Linda »
houlàlà JJ, tu l'as dit ! Merci ! le temps de trouver un traducteur...
Au fait ? MT Basso ne nous lirait pas ? Elle nous serait d'un grand secours ! Mais je me range à l'avis de René. La fin arrive et j'aurai + de temps de me consacrer aux excicats (cà s'écrit comme çà ?), heuuu, si j'y arrive !

L

JJWUIL

Avatar du membre
Messages : 3707
Enregistré le : 06 juil. 2009, 11:18

Message par JJWUIL »
Exsiccata
JJW

Linda

Avatar du membre
Messages : 5997
Enregistré le : 19 oct. 2008, 20:28
Localisation : Ici et en bourgogne

Message par Linda »
JJWUIL a écrit :
Exsiccata
Oh pardon :( vous voudriez bien excuser l'insulaire parachutée en France que je suis ? :grandsourire:

L

Castor74

Avatar du membre
Messages : 28425
Enregistré le : 23 sept. 2011, 17:11
Nom : Laurent Francini
Association : LA CHANTERELLE DE VILLE-LA-GRAND
Localisation : La Yaute - Haute-Savoie (la «vraie» Savoie) ;-)
Site Internet

Message par Castor74 »
R. amethystina est très présente dans ma région, sous toutes ses formes (violette, rougeâtre ou encore brune à brun jaunâtre, quand elle n'est pas bleu-violet avec le centre jaune clair). La constance de la couleur de la sporée ainsi que les caractères organoleptiques permettent de la reconnaître sous toutes ses livrées, avec un peu de pratique. Quant à R. turci, je ne l'ai encore jamais vue ni ici ni ailleurs, du moins dans la description qui en est faite par la plupart des auteurs (surtout la fameuse cocarde...). Je me demande si l'on n'aurait pas affaire à une seule espèce, dont une «version» serait d'obédience clairement montagnarde et l'autre plus planitiaire et inféodée aux feuillus... :eek:
http://www.francini-mycologie.fr/index.htmlMyco-botaniste passionné!Nikon D90 - F-S DX 18-200 mm f:3,5/5,6 G ED VRII - AF-S Nikkor 105 mm macro f:2.8 G ED - Micro Nikkor 60 mm f:2.8
28 messages Page 2 sur 2