Louis a écrit : Quelles autres différence y a t-il entre les deux?
L'anno scorso è uscito un mio articolo su Rivista di Micologia AMB.(RdM 61 (2): 173-181, 2018).
Vi riporto qui le osservazioni. Chi desidera mi può chiedere l'articolo completo in privato.
Osservazioni
Osservando questa specie abbiamo notato caratteri compatibili in parte con X.
subtomentosus e in parte con X. ferrugineus. Questa somiglianza viene conferma-
ta anche dall’attuale collocazione sistematica: X. silwoodensis richiama infatti alcune manifestazioni di X. subtomentosus per quanto riguarda il colore pileico
bruno-rossastro vellutato, mentre la carne bianca immutabile fa ricordare mag-
giormente X. ferrugineus.
X. silwoodensis si distingue da X. subtomentosus per la mancanza di toni oli-
vastri sulla cuticola, la carne bianca non virante all’aria e la superficie stipitale
con la stessa tonalità di colore del cappello ma più pallida e normalmente più
scura verso l’alto. Al contrario X. subtomentosus presenta carne giallina, rosata
alla base del gambo e virante all’azzurro nel cappello e nella parte alta del gambo.
Microscopicamente X. subtomentosus ha spore decisamente più lunghe (TAYLOR
ET AL., 2007).
Le differenze macroscopiche di X. silwoodensis con X. ferrugineus sono meno
evidenti in quanto essi condividono la carne bianca immutabile e il micelio fre-
quentemente giallastro; il colore pileico è più rosso mattone senza tonalità oliva-
stre in X. silwoodensis. X. ferrugineus predilige un habitat più montano e mostra
spore in media più strette.
X. chrysonemus condivide con X. silwoodensis la carne immutabile e le di-
mensioni sporali, mentre si distingue per le superfici del cappello e del gambo fondamentalmente gialle anche se con componenti grigiastre o olivastre, e il micelio
giallo oro.
Nel confronto con la letteratura disponibile al momento dello studio, abbiamo
rilevato una lunghezza media delle spore leggermente inferiore rispetto all’arti-
colo originale di TAYLOR ET AL. (Table 2, pag. 406). Le nostre osservazioni invece
hanno trovato corrispondenza sulla forma dei peli dell’epicutis in cui spesso la
cellula terminale risulta più corta della cellula successiva della stessa ifa, e anche
delle rimanenti. In particolare l’analisi statistica del rapporto delle lunghezze tra
cellula subterminale e terminale ha evidenziato questa caratteristica che ritenia-
mo significativa. Anche la rara presenza di guttule nelle spore ci trova concordi
con la descrizione originale. Riteniamo invece che la gamma di forme possibili
dei cistidi imeniali possa essere estesa potendo questi assumere anche forma de-
cisamente fusiforme con apice relativamente stretto.
Ciao
Gianni